dr.ssa Carla D'Acquino Mineo- critico d'arte
Le fonti della cultura italiana hanno vissuto il susseguirsi delle Avanguardie storiche da Cèzanne al cubismo di Picasso, da Matisse a Salvador Dalì, dal Futurismo di Boccioni all'Astrattismo di De Pero. Alla Fine dell'Ottocento in Italia fedeli al principio che"tutto è bello in natura dal punto di vista dell'arte" i Macchiaioli eccelsero nel ritratto e nella rappresentazione del paesaggio nei suoi aspetti più umili ma suggestivi, e non furono ignari della maggior pittura europea, da Turner al Constable, da Carot alla scuola di Barbizon per divenire predecessori della pittura impressionista francese, che si sviluppò al quanto più tardi delle prime esperienze di "macchia"e su diverse premesse culturali. Tra le personalità di spicco del macchialiolismo fu Giovanni Fattori, che interpretò con segno efficace e riassuntivo nel netto gioco chiaroscurale la campagna toscana, tra aspre solitudini della maremma, popolata di contadini, bovi, cavalli nella poesia del quotidiano. Così, intensi i ritratti fitti di boschi autunnali, tra i riflessi solari ed ariose vedute marine nei tramonti fiammeggianti, mediante un verismo, che riprende soggetti popolari nell'armoniosa fusione, tra figura ed ambiente, distingue nel panorama artistico italiano la splendida arte pittorica del Maestro Vittorio Mostardi, che coniuga una mobilità stilistica impressionista, da Cèzanne a Monet con una narrazione simbolica, interpretata, attraverso un'autentica ed autonoma espressione lirica nell'arte. Ecco perchè la poesia di cose semplici, affiora in un'aura silente per ricreare tracce del vissuto che rinverdiscono nostalgicamente, tra i toni patinati d'antico, svelando l'incanto del reale con elogio alla fantasia creativa ed alla vita.