Dr.ssa Sandra Lucarelli -critica d'arte- docente univ. poetessa
La Pittura come poesia
Nell'esperimento di musiche nostalgiche il colore si propaga, accende la vibrazione del dilemma, come per magia, risolve gli enigmi sciogliendo le composizioni in canto.
E' una poesia a tutto campo quella di Vittorio Mostardi, creazioni per un mondo a misura d'artista, dove l'espressione diventa espressionismo di certe nature morte o di ritratti e personaggi dai quali emerge il mondo del vissuto individuale, quell'anima recondita difficilmente individuabile. >Un'anelazione romantica, un vagheggiato desiderio di un Eden di purezza, dal lontano passato di leggenda.
Sirene di omerica memoria in atmosfere crepuscolari, cigni e cavalli bianchi a revocare le ascendenze di unicorno.
Forse la fiaba può rivivere ancora, rendere grazie all'incredibile mondo dell'arte, in cui contenuto e forma si connotano nell'uno, nel tutto uno del compendio lirico. Da ogni raffigurazione sgorga una una poesia, magma incandescente della fruizione e del gemellaggio; "UT PICTURA POIESIS", come la pittura è la poesia, coabittatrice della casa dei sogni.
Mostardi dipinge il mondo come vorrebbe che fosse, inclinando la realtà al desiderio ed anche nella fede òa rivelazione è lamante ed il Cristo appare nella luce di un mistero a misura d'uomo.Le cooridinate si spingono ad una continua esplorazione dell'universo, al di là di ogni accostamento di stile, Mostardi rimane se stesso, coerente a ciò che è nel suo intendimento: penetrare nel cuore delle cose, estrarre la musica dell'anima, farne spartito e sinfonia, arrivare alla luce che riflette firmamenti infiniti fino a connettersi col caldo raggio dell'eternità.