prof. Giorgio Falossi- critico e storico dell'arte, direttore resp. della casa editrice " Il Quadrato" di Milano
Sembra che Vittorio Mostardi ( in arte Vik Mos) voglia legare ogni sua opera pittorica alla poesia del tempo, quando il piacere di vivere erano tante piccole cose e modeste azioni. La sua arte sembra voglia rompere il patto con il chiasso dell'attualità per divenire racconto, illustrazione dell'accaduto, simbolo di un tempo amato quanto sconosciuto. Così ogni quadro viene costruito secondo regole compositive che si sviluppano su diversi piani e anche il colore si accentua a secondo dei momenti ispiratori. ogni opera ha la presenza di una figura adeguata al silenzio e alla fissità dei contorni, una figura aristocratica, che affetta semplicità e che fa parte di un mondo eletto per lei al di fuori del quale non potrebbe vivere. Un mondo di difesa personale e proprio per tale motivo non privo di segnali struggenti e suscettibili di variazioni fino alla favola, che felicemente si accorda con la realtà visiva e spontanea dell'artista sognatore. L'intervento creativo di Vittorio Mostardi unisce l'equilibrio pittorico alla purezza evocativa, evita gli stress in cui vive l'umanità per dare più forza alla necessità di un armonia ambientale. E' questa condotta di idee che , tradotta in equilibrio disegnativo e cromatico, rende l'insieme una vera opera d'arte.