Border line
Descrizione
Un artista ha spesso la sensazione di sentirsi come qualcuno di diverso, a volte per il solo fatto di decidere di spendere tanto del suo tempo a fare qualcosa che la pressoché totalità dei suoi simili non fa. Questa sensazione di diversità, di “border”, può aiutare in termini di creatività e liberazione dai propri demoni interiori, ma può costare in termini di solitudine e di inadeguatezza con il contesto in cui si vive. Ma di borderline la storia del mondo ne è piena attraverso le generazioni e le epoche: chi lo ha deciso per scelta (un musicista viandante, un bohemien), chi ha dovuto sottostarvi per ragioni di indigenza (un ragazzo nato in una banlieue in cui vigono solo le regole della violenza e della sopraffazione), chi vi è stato relegato per motivi di razza o di credo (un padre e un figlio ebrei finiti in campo di concentramento). Sono solo tre esempi, raffigurati in un frame di contemplazione della propria fatica, laddove se ne possono trovare molti di più. Un artista avrà sempre un’attenzione particolare per storie di solitudine e di ingiustizia… e in questo caso, questa conchiglia gigante in primo piano è la metafora di una rinascita che è sempre possibile, ma anche la scelta di apporre qualcosa di indiscutibilmente bello perché alla bellezza non si può mai rinunciare, anche quando contrasta con l’ambiente che la circonda.
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