Dalla finestra dell'armeria
Descrizione
Avevo capito che offrendomi per la corvée regimentale di primo mattino, dopo aver spazzato il piazzale delle adunate e gli spazi laterali, liberandoli dalle foglie, il compito del giorno era finito. Potevo allora imboscarmi. Dicevo a qualcuno, furiere o piantone di camerata, che se c'era bisogno di me per raccogliere qualche nuova foglia caduta, mi avrebbero trovato nell'armeria che era gestita dall'amico Giorgio.
Lì mi rifugiavo.
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