DOLORI DI UN PAZIENTE IN DIALISI
Descrizione
Su uno sfondo vacuo, che ricorda il candore degli asettici camici delle infermiere, il corpo di
una donna si mostra in tutti i suoi convulsi moti, rappresentati all’unisono sulla carta.
Il dolore è raffigurato nella sua dimensione individualistica; il paziente è solo nel suo
spasimo.
La massa del corpo, stagliandosi al centro della tela, si trova sospesa in uno spazio
claustrofobicamente infinito e vuoto, ove patisce la terribile angoscia del nulla.
Gli stessi tratti del volto si perdono iconologicamente, a rappresentare l’implosione stessa
della propria identità.
L’opera è un omaggio alla sofferenza umana. L’ho voluta mostrare dagli occhi di un uomo,
il dializzato, che dipende quotidianamente da un apparato tecnico. Tecnica, che se da una
parte permette di procrastinare l’appuntamento con sorella morte, dall’altra è aliena al
dolore dell’essere umano.
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