Ecce Homo
di Livio Billo
Descrizione
“Ecce Homo! (Ecco l’Uomo!)”: queste le parole del Vangelo di Giovanni (19, 5) con le quali Pilato esibisce in pubblico il Cristo flagellato, coperto di piaghe e coronato di spine. Tale “punizione”, giudicata comunque insufficiente dai sommi sacerdoti e dalla folla, si concluse con la crocifissione del prigioniero. La frase indica pertanto tutto lo svolgersi della Passione di Gesù, atrocemente suppliziato, sfigurato dal dolore, col volto tumefatto e il corpo sanguinante.
Soggetto molto frequente nell’iconografia cristiana, l’Ecce Homo unifica nella presente versione proprio questi due momenti finali e salienti della vita di Cristo, divenuti poi centrali per la dottrina e la visione “escatologica” del cristianesimo, nel promettere all’uomo salvezza e redenzione dal suo naturale patire. Un “patire” percepito come talmente brutale, doloroso e immotivato che la tribolata figura evangelica è passata a indicare, per estensione, la persona che subisce torture e ferite talmente dure e cruente da «sembrare un ecce homo». E non soltanto per metafora.
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