Descrizione

Come il Civetta, anche la poderosa montagna che sovrasta il Passo Giovio è foriera di echi e risonanze interiori "sublimi", se per sublime s'intenda - come già per Kant - "ciò in confronto del quale tutto il resto è piccolo" e - con il Burke - quel sentimento che agisce sull'animo "in modo analogo al terrore", indipendentemente dalla bellezza, o perlomeno, dal senso comune che di essa abbiamo.

L'opera è stata selezionata per la collettiva Natura e paesaggio: sublime bellezza, tenutasi nel 2022 presso il Polo Museale di Tiriolo Antica (CZ). 

"Le montagne incarnano da sempre, nelle diverse culture umane, il simbolo dell'unione tra Cielo e Terra [...], luogo dove ritrovare il contatto con la Divinità, con il principio primo ed ultimo dell'universo ed attingere il distacco dalle cose terrene, ovvero da tutto ciò che è indeterminato, effimero e transeunte" (dal cat. della mostra).