Edipo atto II - Giocasta l'ultima Grande Madre
Descrizione
Edipo atto II - Giocasta l'ultima Grande Madre - acrilico su tela 50x70 - 2015
Nel dipinto Giocasta viene raffigurata come un manichino che
osserva e assiste passivamente la tragedia Edipea.
Giocasta è inerme, nei confronti di un destino già scritto e
incapace di incarnare l’arcaica virtù della Grande Madre.
E’ rappresentata come un manichino senza volto perché tale
condizione (osservare e assistere passivamente) è presente anche
nella quotidianità della vita contemporanea;
Giocasta sembra una figura relegata nell'ombra del mito, in realtà
è colei, che nella veste di nuova ed ultima Grande Madre, come
qualsiasi altra donna anche dei giorni nostri, tesse la trama voluta
e ordita dal destino;
La sua funzione è mantenere e preservare l'ordine precostituito e
naturale delle cose, nonchè la sua ciclicità.
Così come la Grande Madre Gea, Madre Natura, preserva l'ordine
ciclico della natura (nascita - morte - rinascita) anche Giocasta fa
questo: tutto deve scorrere naturalmente e ciclicamente senza
curarsi del male interiore che il figlio Edipo prova venendo a
conoscenza della sua verità.
Infatti è lei che ordina l'uccisione di Edipo (per salvare il marito-re,
per preservare il trono e il governo della città) e lei che sposa
Edipo sempre per preservare il trono e il governo della città.
E' una figura perdente anche perchè abbandona e perde il senso
matriarcale della sua figura: sacrificando il figlio abbraccia il senso
patriarcale del marito salvandolo dalla morte per mano del proprio
figlio.
Giocasta è l'ultima Grande Madre dell'era matriarcale che perde
innanzi all'incessante e vittoriosa avanzata del patriarcato
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