L'isola di Narciso
Descrizione
Tale dipinto dovrebbe (questo era il mio intento) rappresentare in immagini le riflessioni sul mito di Narciso, sulla sessualità dell'uomo e sulla sublimazione dell'istinto narcisista, il tutto alla luce delle teorie di S. Freud.
Già la struttura portante del segno nel dipinto è forzatamente ascendente: con uno scopo di appercezione estetica tutto è proteso al cielo (quasi a voler evidenziare che tutti gli uomini hanno i piedi nel fango ma alcuni volgono lo sguardo al cielo e questo non per disconoscere le proprie melmose radici ma unicamente per calmare una innata sete di conoscenza del se e del proprio destino ).
Il piano del dipinto, rappresentato da una pavimentazione, è rigido e schematico e rappresenta la necessità e il bisogno dell'uomo di sentirsi rassicurato da solidi basi o radici.
All'orizzonte ci sono le varie strutture e opere della forza creatrice dell'uomo, come sublimazione dell'istinto narcisista, che caratterizzano il corso dei secoli: una grotta, la torre di Babele, rovine greche, torre Eiffel, torri di NY;
L'isola ben rappresenta in natura la figura narcisistica: tende a distanziare la terraferma e ad ascendere in cielo dai suoi stessi riflessi.
L'isola che si trasforma in mano sta a indicare l'istinto narcisista che si trasforma (attraverso la sublimazione ) in un fare creativo. E' la pulsione sessuale, come vera e unica forza umana che viene trasformata in forza creatrice. Ed è questa forza creatrice che ha permesso all'uomo di abbandonare le gelide caverne di Lascaux e arrivare fino ai nostri giorni.
Il dipinto vuole essere tutto questo: rappresentare con immagini la sublimazione dell'istinto narcisista. Rappresentare con immagini ciò che altri sanno dire meglio con le parole.
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