Eros e Thanatos
di Daniela Celi
Descrizione
“ Eros e thanatos” del 2015 si basa su un’indagine psicologica che trae spunto da un saggio di Freud, “ Al di là del principio di piacere” ( 1920), ove egli tratta dei temi della “ pulsione di vita” , Eros, e della “ pulsione di morte” (Thanatos).
Il principio di piacere, la ricerca spesso ossessiva dell’eros, spinge l’uomo al bisogno continuo di un appagamento fugace ed effimero, che piuttosto che dargli soddisfazione lo lascia sempre più inappagato.
Nelle pulsioni di vita, che tendono alla conservazione attraverso la riproduzione, utilizzando lo strumento del godimento sessuale, sono implicite al contempo le pulsioni di morte, attraverso un processo di “autodistruzione” o distruzione dell’altro.
Nell’ opera da una parte viene esaltata la bellezza femminile, un corpo che sprigiona intensi desideri erotici, ma al contempo la posizione, per contrasto, rimanda ad una forte sofferenza dovuta alla consapevolezza della “ vanitas” del piacere, dietro il quale è sempre celato un presagio di morte.
Vari i riferimenti a grandi artisti del passato : lo studio delle possenti figure di Michelangelo, gli intensi chiaroscuri del Caravaggio, le varie versioni della “Maddalena penitente” , la sintesi di Picasso, la geometria del cubismo e del futurismo, le correnti surrealiste, le cromie di Tamara de Lempicka, la metafisica di De Chirico, e ancora tanti altri esempi emblematici nell’evoluzione figurativa, un numero pressoché infinito dal ’500 ad oggi.
L’opera è stata selezionata dal critico d’arte Giorgio Gregorio Grasso per il volume “ La Divina Commedia illustrata da 333 artisti contemporanei” , in riferimento alla figura di Taide ( Inferno, canto XVIII, 129-135) , ed esposta nella relativa mostra itinerante in varie città italiane (Milano, Roma, Matera, Venezia).
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