Il Cristo morto nel sepolcro
Descrizione
Copia dall'originale 'Il corpo di Cristo morto nella tomba', dipinto di Hans Holbein il Giovane del 1521. L'opera ritrae il corpo di Cristo prima della resurrezione.
Il primo impatto, com'è evidente che sia, è innanzitutto la visione di una carne in via di putrefazione quindi un 'disgregamento' totale ma visibile più o meno definitivamente come delocalizzato poichè intuibile da specifiche, trasferite zone dalla mano cadaverica, dai piedi, l'ossatura di un gomito prorompente, il torace, nonostante quella zona sia pervasa da una luminosità contraddittoria in tal caso, la bocca esalante e lo stesso sguardo, vitreo, come se fosse ancora testimone di sofferenze e passioni di un precedente stadio, patite e perseveranti, e rivolto verso l'alto, all'estenuante ricerca di un'espiazione immediata e di ritorno ad una più alta divina condizione com'è quella che dovrebbe definire lo stesso Cristo.
Trasmette la sensibile sensazione di angoscioso martirio, gradualmente sofferto, di una natura sorda ed insensibile che quasi implode dal suo stesso interno poichè ingloba l'immagine mortale dell'immortale figlio di Dio, in una condizione snaturata e priva di qualsiasi riferimento mistico o celeste.
In linee generali, credo che più della stessa morte risalti la mortalità effimera dell'essere.
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