L' era dell' appariscenza
Descrizione
Viviamo in un’era dove apparire è divenuto più che necessario, più che accattivante, più che utile. Da mezzo è divenuto lo scopo.
L’attenzione spasmodica all’immagine, alla continua presenza sui social media, alla cura del proprio apparire sta travalicando la sostanza e i contenuti reali. Spesso sembra che sia più importante esprimere un’opinione, magari sbagliata o assurda, ma sufficientemente estroversa da apparire innovativa.
Non importa che sia vera, realistica o sensata, basta che faccia notizia. I sondaggi in tempo reale sul gradimento, sul consenso, sull’adesione dei “mi piace” sono il fine che giustifica la “profonda superficialità” dell’informazione o addirittura della disinformazione.
Le “fake news” sono ormai strumento di manipolazione di massa. Anche il tempo di persistenza di una notizia, di un post, di una chat in un blog sono oggetto del desiderio di vendita prima di tutto di un’immagine.
Così, molti arrivano ad essere preda del fenomeno della memoria del pesce rosso, abdicando al senso critico e aderendo oggi ad un proclama esattamente contrario a quello esternato pubblicamente dallo stesso soggetto magari solo pochi giorni prima.
In questo modo però l’uomo perde la sua identità, trasformandosi in un novello super-uomo post D’Annunziano tutto dedito alla cura del proprio apparire, alla ricerca dell’estetica fine a se stessa e di un edonismo superficiale.
Ciò che resta è una distorta apparenza, ormai lontana dalla realtà, quasi figura accattivante e mostruosa di un improbabile mito.
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