La Sedia di lillà - rif. LG-158-CL/OT50X70-V/2022
Descrizione
La Sedia di lillà - rif. LG-158-CL/OT50X70-V/2022
Recensione – commento della Poetessa e Critica d’Arte – Sig.ra Francesca Misasi
La pienezza dei colori allarga gli orizzonti dell’anima ed è fruibile per bellezza e plasticità… Nel fruire quest’opera di estrema delicatezza, all’immediatezza dei sensi che colgono il valore estetico e spirituale, risponde una ricerca del simbolismo che sta dietro il dipinto, e si è portati a scoprire il messaggio dell’opera che è etico e morale perché in ogni espressione dell’Arte deve essere ricercato il “quid“, quell’elemento non definibile ma che è essenziale all’opera !
L’opera è di per sé densa di armonia, spirituale, e si coglie indistintamente la palpabile sensibilità dell’autore soffusa nella tenerezza dei colori ma anche, nella “pienezza“ della sedia, nella sua centralità l’importanza che la figura materna aveva e ha per lo stesso autore , il peso DELL’ASSENZA, ( vuota ) un peso affettivo che si evince dal rosa e dal cuscino che simboleggia il “grembo” il rifugio dalla realtà e dalla negatività dell’esistenza!
E il glicine, la cascata del glicine è – per l’artista - l’abbraccio, il calore materno, la tenerezza, è la Corazza protettiva della sua vita, ovvero, sono gli insegnamenti morali ricevuti, che lo distinguono, lo difendono e lo sostengono …. Ecco perché l’opera è rappresentativa, perché l’artista nel dipinto ha depositato tutte le sue emozioni affettive, percettive, sensoriali, dentro ci sono i suoi dubbi e le incognite (fondo nero) ma anche la dolcezza di ciò che lo ha nutrito (affetti e valori) evidenziati con i colori pastello della vita! Congratulazioni è davvero un dipinto speciale!
Commento personale dell’autore
Anche questo, dal mio punto di vista e nelle mie intenzioni, come altri di quest’ultimo mio periodo, è un dipinto con un simbolismo piuttosto marcato. La sedia, vuota, a ricordare la mancanza fisica di una figura, in questo caso mia madre, il colore rosa a raffigurare la serenità e la femminilità che questa figura emana e la pioggia di glicini ancora una volta a rammentare la presenza di un’eterea spiritualità che il ricordo materno mi sprigiona…
Quindi, pur nella sua apparente assenza, si rimarca una presenza quasi fisica e senz’altro eterea e spirituale di una qualche “essenza” che si sprigiona appunto nei chiaroscuri dei rosa, nei lilla dei glicini e nella pienezza dei volumi del cuscino e della sedia stessa… immersa appunto in un’atmosfera onirica a cui fanno da cornice, insieme ai già citati glicini, una varietà di verdi modulati e declinati: l’intenzione, in questo caso, da un punto di vista tecnico, è quella di far risaltare i rosa/lilla della sedia e dei glicini affiancandoli ai loro complementari.
Mi auguro, come per altri dipinti di quest’ultimo mio periodo, di essere riuscito a trasmettere un minimo delle emozioni che ho provato nella creazione e nella produzione di quest’opera che, a mio modo di vedere, ritengo essere una delle più rappresentative di quest’ultimo periodo, testimoniando quella che sta diventando, pian piano, una consapevole maturità artistica.
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