Maternità.
di Anna Colombo
Descrizione
Questo disegno secondo me esprime la maternità nella sua meravigliosa semplicità.
L'amore di una mamma, di una mamma comune e nel senso più classico che questo termine possa assumere; il suo slancio di gioia mentre avvicina a sé il proprio piccolo e magari oltre al bacio sussurra una coccola.
Uno sguardo d'amore e di gioia; gioia che appare forse in modo involontario, ma che si legge anche negli occhi del bimbo, sorpreso, rapito e assorbito da quella dolce e amorevole vicinanza.
L'universo non ha altra prospettiva, altro asse, altro centro che questo: una mamma che solleva il proprio bambino e lo porta all'altezza dei suoi occhi. Lei lo ha cresciuto, lo ha portato in sé per nove mesi e ora lo porta accanto a sé, gli insegnerà a camminare e a percorrere la propria strada.
Diventare madre significa non essere più al centro del proprio universo: si abbandona quella posizione per il proprio figlio. Si diventa madri non nell'atto del parto, ma dopo diverso tempo. La maternità non la si trova nella luce e neanche nel buon esempio o nella lista di cose giuste da fare: si trova nel dono di sé e nelle attenzioni verso il proprio figlio.
Il bambino chiama la mamma e domanda:
“Da dove sono venuto?
Dove mi hai raccolto?”
La mamma piange e sorride,
stringe al petto il suo bambino e dice:
“Eri un desiderio dentro al cuore”.
(Rabindranath Tagore)
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