Nudo seduto
di Adfi
Descrizione
Adorai come pochi questo artista per l’autorevolezza che seppe crearsi con l’autorità che non ebbe in vita, ma che arrivò nel tempo perché non si può rimanere indifferenti di fronte a questi nudi.
Quello che ho creato qui è il primo che creai attraverso uno strumento mai usato: la spatola. Ne imparai l’uso sul campo…
Ci si trasforma in un muratore che raccoglie sulla cazzuola il cemento (il colore ad olio) e lo si appoggia così com’è sul muretto (sul supporto).
Non si deve amalgamare il colore, ma lo si deve lasciare così grezzo ed irto, non si sfuma ma le tonalità dei colori non vengono unite e si lasciano naturalmente grezze, come il cemento appoggiato e non steso.
Fu davvero una scoperta per me, una scoperta bellissima.
Creai prima il corpo in tre momenti diversi e poi attesi molto tempo perché asciugasse. Una volta asciutto realizzai i tratti del viso e dei seni, poi in un giorno – una mattina – di primavera avanzata realizzai prima i capelli, poi la poltrona ed infine lo sfondo.
Una volta cominciato dicevo ‘FACCIO QUESTO, POI MI FERMO’, ma il mio desiderio di vederlo finito mi fece procedere… dicevo ANCORA LA POLTRONE E POI BASTA…
Alla fine lo terminai e, guardandolo, mi feci i complimenti da sola.
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