Primo Levi, "I sommersi e i salvati"

di World Art Education

quadri in vendita online - Primo Levi, "I sommersi e i salvati"

Descrizione

«Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre».


Primo Levi

I sommersi e i salvati


Fonte :

https://www.einaudi.it/catalogo-libri/storia/storia-moderna/i-sommersi-e-i-salvati-primo-levi-9788858420416/#:~:text=%C2%ABSe%20comprendere%20%C3%A8%20impossibile%2C%20conoscere,oscurate%3A%20anche%20le%20nostre%C2%BB.


Primo Levi

I sommersi e i salvati


Il libro

Quali sono le strutture gerarchiche di un sistema autoritario e quali le tecniche per annientare la personalità di un individuo? Quali rapporti si creano tra oppressori e oppressi? Chi sono gli esseri che abitano la “zona grigia” della collaborazione? Come si costruisce un mostro? Era possibile capire dall’interno la logica della macchina dello sterminio? Era possibile ribellarsi? E ancora: come funziona la memoria di un’esperienza estrema? Le risposte dell’autore di Se questo è un uomo nel suo ultimo e per certi versi piú importante libro sui Lager nazisti. Un saggio imprescindibile per capire il Novecento e ricostruire un’antropologia dell’uomo contemporaneo.



https://www.einaudi.it/catalogo-libri/narrativa-italiana/narrativa-italiana-del-novecento/i-sommersi-e-i-salvati-primo-levi-9788806222680/


Primo Levi


Primo Levi nasce a Torino nel 1919. Si laurea in chimica nel 1941. Dopo l'8 settembre del 1943 si rifugia in montagna e si unisce a una banda di partigiani. Arrestato nel mese di dicembre, è trasferito nel campo di Fossoli in provincia di Modena. Nel febbraio del 1944, insieme ad altri 650 ebrei, viene deportato ad Auschwitz. Nel gennaio del 1945 il campo viene liberato dai soldati russi. Il ritorno in Italia dura molti mesi e passa per molti paesi: Russia, Ucraina, Romania, Ungheria, Austria, Germania. Nel 1947 pubblica la prima edizione di Se questo è un uomo presso l'editore De Silva. Nel 1948, è assunto alla Siva, l'industria chimica dove lavorerà per tutta la vita, prima come impiegato poi come dirigente. Nel 1958 una nuova edizione di Se questo è un uomo esce da Einaudi, che da quel momento pubblica quasi tutti i suoi libri: La tregua (1963), Storie naturali (1966), Vizio di forma (1971), Il sistema periodico (1975), La chiave a stella (1978), Lilít e altri racconti (1981), Se non ora, quando? (1982), I sommersi e i salvati (1986). Muore a Torino nel 1987. Oltre ai singoli libri, Einaudi ha pubblicato le sue Opere complete in tre volumi, a cura di Marco Belpoliti, e un Album Primo Levi curato da Roberta Mori e Domenico Scarpa.


Fonte :

https://www.einaudi.it/autori/primo-levi/


LA SOSTANZA CHE FA PAURA

Cocaina rosa, scatta l'allarme in Europa. Lo psichiatra Gatti: "La droga dei ricchi"

Angela Bruni

16 GIU 2024


Fonte:

https://www.iltempo.it/attualita/2024/06/16/news/cocaina-rosa-cosa-e-sostanza-allarme-europa-droga-ricchi-paura-39627476/


ITALIA

Giorgia Meloni al G7 e quelle foto un po'... così

IMAGO

di Davide Milo

Giornalista

14 giu 2024 

Fonte 

https://www.tio.ch/dal-mondo/attualita/1762741/giorgia-meloni-al-g7-e-quelle-foto-un-po-cosi




NORMAN

OHLER


TOSSICI


L'ARMA SEGRETA DEL REICH.

LA DROGA NELLA 

GERMANIA NAZISTA 


Rizzoli, 2018

 

Descrizione


Un libro che indaga il legame tra il regime nazista e l'uso delle droghe per plasmare e modificare la società tedesca, e getta una luce ancora più sinistra su uno dei periodi più cupi della storia dell'umanità.


«Un rimarchevole lavoro di ricerca.» – Anthony Beevor


«Questo libro è riuscito a sorprendere anche quegli studiosi che hanno passato decenni a fare ricerche sul nazismo.» – The New York Times


Il 13 ottobre 1937, a Berlino, gli stabilimenti farmaceutici Temmler brevettarono il Pervitin, la prima metilanfetamina tedesca, la stessa molecola che oggi è diffusa in tutto il mondo sotto forma di "crystal meth". Il farmaco "rivitalizzante" si diffuse ben presto in tutta la società tedesca: lo prendevano studenti e professionisti per combattere lo stress, centraliniste e infermiere per stare sveglie durante i turni di notte, lavoratori per alleviare la fatica. E lo stesso accadeva per i membri del partito e delle SS. Anche Mussolini, il paziente "D", fu tenuto sotto osservazione dai medici nazisti. Nel 1939 il farmaco prese piede anche in ambito militare. Testato durante l'invasione della Polonia, venne utilizzato dalle divisioni corazzate di Guderian e Rommel pronte ad attraversare le Ardenne e a inventare il Blitz-krieg, in cui la capacità di resistenza degli uomini diventava un fattore essenziale. Basato sulle ricerche dell'autore negli archivi tedeschi, che conservano ancora le carte del medico personale di Hitler, "Tossici" indaga il legame tra il regime nazista e l'uso delle droghe per plasmare e modificare la società tedesca. Senza pretendere di sminuire la responsabilità dei nazisti per i crimini di guerra commessi, racconta un aspetto sconosciuto del Terzo Reich e, come afferma Hans Mommsen nella postfazione, getta una luce ancora più sinistra su uno dei periodi più cupi della storia dell'umanità.



Fonte: 

https://www.ibs.it/tossici-arma-segreta-del-reich-libro-norman-ohler/e/9788817105095



Motto Primo Levi 


«(…) nell’odio nazista non c’è razionalità: è un odio che non è in noi, è fuori dell’uomo, è un frutto velenoso nato dal tronco funesto del fascismo, ma è fuori ed oltre il fascismo stesso. Non possiamo capirlo; ma possiamo e dobbiamo capire di dove nasce, e stare in guardia. Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre».


Fonte: 

https://www.primolevibollate.edu.it/index.php/176-news-dal-levi/162-motto-primo-levi#:~:text=Se%20comprendere%20%C3%A8%20impossibile%2C%20conoscere,oscurate%3A%20anche%20le%20nostre%C2%BB


Che cosa disse Freud su Hitler quando quest'ultimo era solo un bambino?


Chi di noi, guardando un documentario sul nazismo, non ha mai pensato che Hitler soffrisse di qualche problema mentale? Di fatto, nel 1942 il servizio dell’Intelligence britannica analizzò un discorso che Hitler aveva pronunciato quello stesso anno, in cui si potevano notare chiari indizi di isteria, epilessia e persino paranoia.


Molto prima di raggiungere il potere, il giovanissimo Adolf Hitler (per essere più esatti, quando era ancora un bambino) mostrava già segni di squilibrio mentale. Per analizzare la sua situazione, il suo medico di famiglia, Eduard Bloch, consultò un riconosciuto dottore viennese, chiamato Sigmund Freud.


Secondo alcuni studi realizzati da Laurence Marks e John Forrester, dedicati alla vita e alle opere di Freud, 

nel 1895 il fondatore della psicoanalisi suggerì di far ricoverare il piccolo Adolf 

in un centro di salute mentale per bambini. Purtroppo, i suoi consigli non vennero presi in considerazione.


Freud e il piccolo Adolf


Quando aveva solo sei anni, Adolf Hitler soffriva di incubi molto vividi in cui vedeva se stesso cadere in abissi profondi o in cui veniva perseguitato e picchiato fino a desiderare la morte. Questi episodi e molti altri convinsero 

il dottor Bloch del fatto che il bambino avesse bisogno dell’aiuto di uno specialista e per questo fece ricorso a Sigmund Freud, che realizzava visite psicoanalitiche dalla grande fama, a cui si sottoponevano sia membri della classe più alta della società che della borghesia.


Il dottor Bloch chiese consiglio a Freud sul caso di Adolf Hitler più volte, e la diagnosi fu sempre la stessa: necessità di ricovero e trattamento, con cui la madre di Hitler, Klara, si mostrò completamente d’accordo. Tuttavia, Adolf non fu trattato, poiché suo padre, Alois Hitler, non acconsentì. Si trattava infatti di un uomo molto intransigente che voleva che suo figlio continuasse a studiare per lavorare come impiegato alle dogane.


Il padre di Hitler maltrattava il figlio con punizioni anche fisiche, e per questa ragione il piccolo Adolf cercò persino di scappare di casa più volte durante l’infanzia. Secondo gli studiosi, pur di evitare che i suoi maltrattamenti venissero scoperti, Alois impedì sempre il ricovero e il trattamento psicologico del figlio.


Al raggiungimento dei 18 anni d’età ad Adolf Hitler fu negato per due volte l’accesso all’Accademia delle Belle Arti di Vienna (tra il 1907 e il 1908), il che portò il ragazzo a soffrire di diverse crisi di nervi molto forti, che accentuarono il suo malessere psicologico.


L’ebreo che venne salvato dal Führer


Nel 1938, quando il nazismo raggiunse 

il picco del potere e l’Austria venne annessa alla Germania per formare l’Anschluss, gli ebrei austriaci iniziarono a essere uccisi dalla Gestapo. Ma ci fu un medico di origine ebrea che scrisse direttamente a Hitler chiedendogli protezione , e fu lo stesso Führer ad ordinare a Martin Bohrmann di nasconderlo. Il medico graziato era proprio il dottor Eduard Bloch, che non subì nessun maltrattamento, ma riuscì ad ottenere un passaporto che gli permise di emigrare negli Stati Uniti 

con sua moglie.


Leggendo questa storia è impossibile non chiedersi che cosa sarebbe successo se il padre di Hitler avesse accettato di far trattare suo figlio. Che cosa sarebbe accaduto se quel bambino avesse ricevuto un trattamento psicologico adeguato? Non possiamo non immaginare che, probabilmente, la storia dell’umanità intera avrebbe preso un’altra strada e gli orrori dell’olocausto non si sarebbero mai verificati. Purtroppo, però, si tratta solo di supposizioni e non lo sapremo mai.


Fonte 

https://lamenteemeravigliosa.it/che-cosa-disse-freud-su-hitler-quando-questultimo-era-solo-un-bambino/




Portrait photograph of Adolf Hitler as an 11 years old child.


Fonte 

https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Adolf_Hitler_as_a_child.jpg



Freud e la cocaina Posted on 16 Dicembre 2019 by Dr. Giuliana Proietti


Fonte 

https://www.psicolinea.it/freud-e-la-cocaina/




Sulla cocaina


FREUD 


Descrizione


Nel 1884, qualche tempo dopo l'introduzione della cocaina negli Stati Uniti e in Europa, Sigmund Freud si interessò alle sue proprietà e ai suoi effetti somministrandola ai propri pazienti e facendone uso personalmente. Dopo un clamoroso insuccesso terapeutico, seguito da aspre polemiche, Freud interruppe le ricerche, ma dall'"Interpretazione dei sogni" sappiamo che la usava ancora nel 1895. Questo libro, che presenta al lettore gli scritti di Freud sulle esperienze con tale sostanza, è arricchito da articoli e saggi di altri ricercatori, tra cui quello del primo produttore di cocaina.


Fonte: 

https://www.ibs.it/sulla-cocaina-ediz-integrale-libro-sigmund-freud/e/9788854175044






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