Respice Post Te: Ominem te Memento
di Marta Moi
Descrizione
La grande tela, cucita su una rudimentale cornice di legno, intende rimandare al tema del Memento Mori ("ricordati che devi morire"). Il termine, motto dei monaci cistercensi del XVII secolo, trae le proprie origini dall'usanza dei generali dell'antica Roma che, al rientro da una vittoriosa impresa militare, sfilavano tra le acclamazioni del popolo con un consigliere alle loro spalle, i quali venivano incaricati di ripetergli costantemente la frase respice post te, hominem te memento. Non cadere nella superbia, "guarda dietro a te, ricordati che sei un uomo".E' l'emblema della Vita dei comuni mortali, che nei verdi giorni della giovinezza e del potere, non medita sull'inesorabile oscillare della traiettoria dell'esistenza.
L'opera, come una pala d'altare, ha una duplice lettura: il gallo, che dalle tenebre annuncia la nascita del nuovo giorno, è da secoli l' antropomorfismo Cristo, che riemerge dalle tenebre per annunciare il Regno dei Cieli. Lo sfondo oro- reminescenza bizantina- esalta la matrice divina del soggetto , che trionfa sulla Morte in tutto il suo splendore.
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