L'ombra di Narciso
Descrizione
L'ombra di Narciso - acrilico su tela - 50x70 - 2012
Questo dipinto tratta della rivisitazione del mito di Narciso.
La struttura stilistica propone un impianto già sperimentato ed
usato: la realtà viene vista e percepita in due piani separati e
differenziati da una maggiore o minore profondità di riflessione.
Al centro del dipinto un'isola che, specchiandosi nel mare,
corrisponde alla figura narcisistica, ed una mano che rappresenta
la forza creatrice dell'uomo derivante dalla sublimazione
dell'istinto narcisista.
Sulla sinistra una finestra e un orizzonte la cui partecipazione è
possibile soltanto con un ritorno alle origini e alle cose semplici,
rappresentato questo dalle semplici figure geometriche.
In alto a destra, abbandonata e trascurata dallo stesso Narciso, la
ninfa Eco che sta a rappresentare, in questa rielaborazione del
mito, la coscienza.
In questo dipinto invece di sottolineare la forza creatrice
dell'istinto narcisista dell'uomo, conseguente alla sublimazione del
rapporto uomo-donna, si pone l'accento sul rapporto con se stesso
e i suoi pericoli derivanti da un troppo amore per se stesso,
dall'essere narcisista.
La parola Narciso ha la stessa derivazione etimologica di narcotico
e indica innanzi tutto un fiore il cui profumo, molto forte e intenso,
è quasi narcotizzante e inebriante.
Ne deriva quindi che è narcisista chi è narcotizzato o inebriato di
se stesso;
La ninfa Eco rappresenta la coscienza di Narciso, la quale
vedendosi abbandonata, non più ascoltata e seguita dallo stesso
Narciso, si allontana, affievolendosi sempre più, proprio come
una eco.
Il messaggio che si vuole trasmettere con il dipinto è ora evidente:
l'istinto narcisista, il troppo amore per se stesso, l'inebriarsi della
propria esteriorità, allontana sempre più l'uomo dalla propria
coscienza con il pericolo del venir meno del significato
trascendente dell' Uomo e della sua anima universale, e il dilagare
di un materialismo che a poco a poco corrompe e distrugge
sempre più l'animo e la dignità umana.
Cosa fare? partecipare all'orizzonte umano con la semplicità delle
cose, con un ritorno alle origini: bisogna ascoltare la propria
coscienza, amarla senza abbandonarla: l'anima corrotta di una
persona navigata ma infelice (quale è l'uomo oggi) deve ritrovare
l'innocenza della sua fanciullezza.
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