Alberto Moioli

2024 – Ellen Essen

Mostra alla Galleria Medina – Roma

Di Alberto Moioli

Ho incontrato per la prima volta a Roma, nel 2023, nel corso di un’interessante mostra collettiva, le opere di Ellen Essen. Quella fu anche la prima volta che incontrai l’artista, un momento indimenticabile perché ne rimasi travolto dal suo straordinario entusiasmo, una passione per la bellezza e per l’arte autentica.

Ellen Essen, pittrice di estrazione tedesca, offre allo spettatore più attento, un linguaggio in cui la figura umana è interpretata attraverso ritratti che hanno lo scopo di svelare la profondità delle emozioni dei personaggi. L’insieme delle opere che possiamo apprezzare solo attraverso una mostra personale, mette in risalto una gradevole uniformità cromatica ed un velo di affascinante malinconia che traspare dagli sguardi che caratterizzano ogni opera. Uno stile, un segno pittorico che delinea una sensibilità davvero spiccata verso tutto ciò che possiamo ammirare negli abissi dell’anima di ogniuno di noi. Ellen Essen ama osservare e riflettere sul senso della vita specchiandosi idealmente nei ritratti che esegue perché ogni opera in realtà altro non è che l’autoritratto della sua anima sensibile.

A Roma, nella elegante Galleria Medina, Ellen espone una serie di opere particolarmente significative, ogniuna delle quali racconta una storia, un pensiero, un messaggio e una serie di emozioni molto forti che caratterizzano la nascita di tutti i suoi dipinti.

La poesia che traspare dall’atmosfera malinconica1 che ritroviamo in molte opere di Ellen appartiene in realtà ad una iconografia storica che ci consente di ripercorrere, volendo, anche alcune tappe tra le più belle della storia dell’arte moderna e contemporanea. E, non certo per caso, i primi riferimenti che mi vengono in mente giungono proprio da quelle zone del centro-nordeuropeo dal quale proviene anche Ellen.

Ripenso a “Melancholia”, capolavoro del 1911 del pittore norvegese Edvard Munch2 e alle atmosfere romantiche di uno dei più grandi artisti tedeschi ella storia dell’arte, Caspar David Friedrich3. Protagonisti di stagioni espressive molto interessanti ed affascinanti nella loro particolare atmosfera poetica. Così come lo scrittore tedesco, Hermann Hesse4, che pose la sua idea di malinconia dentro l’anima di ogniuno di noi, come scrisse in una sua celebre poesia dal titolo “An die Melancholie”.

1 Malinconia è una parola che anticamente deriva dal greco “μελαγχολία” (μέλας = nero e χολή = bile).

2 Edvard Munch (1863-1944), pittore norvegese noto per la sua opera l’Urlo ma anche per altri capolavori in cui esprime sensazioni che sono stati studiati anche dalla psicanalisi sulla scia degli insegnamenti di Sigmund Freud

3 Caspar David Friedrich (1774-1840) è stato uno dei più autorevoli artisti tedeschi, noto per la sua capacità di imprimere uno stile riconoscibile nell’ambito della paesaggistica romantica e simbolica. In particolare, il “viandante sul mare di nebbia” opera universalmente riconosciuta e dipinta nel 1818 e “Le tre età dell’uomo” del 1835, pongono le basi per riflessioni profonde e analisi simboliche particolarmente complesse ed al tempo stessi affascinanti.

4 Hermann Hesse (1877-1962) poeta, scrittore e pensatore tra i più influenti nel xx secolo.

Le opere di Ellen Essen, dunque, grazie alla straordinaria intensità emotiva, alla tensione espressiva e alla capacità di suscitare riflessioni molto profonde, si identifica attraverso uno stile che merita i palcoscenici internazionali, affinché il suo alfabeto creativo possa esprimersi, e soprattutto confrontarsi, con un pubblico sempre più ampio.

Alberto Moioli

An die Melancholie

zum Wein, zu Freunden bin ich dir entflohn, da mir vor deinem dunklen Auge graute, In Liebesarmen und beim Klang der Laute Vergaß ich dich, dein ungetreuer Sohn.

du aber gingst mir verschwiegen nach Und warst im Wein, den ich verzweifelt zechte, Warst in der Schwüle meiner Liebesnächte Und warest noch im Hohn, den ich dir sprach.

Nun kühlst du die erschöpften Glieder mir Und hast mein Haupt in deinen Schoß genommen, Da ich von meinen Fahrten heimgekommen: denn all mein Irren war ein Weg zu dir.

Alla malinconia

Fuggendo da te mi sono dato ad amici e vino,

perché dei tuoi occhi oscuri avevo paura,

e nelle braccia dell’amore ed ascoltando il liuto

ti dimenticai, io tuo figlio infedele.

Tu però in silenzio mi seguivi,

ed eri nel vino che disperato bevevo,

ed eri nel calore delle mie notti d’amore,

ed eri anche nello scherno, che t’esprimevo.

Ora mi rinfreschi le mie membra sfinite

ed accolto hai nel tuo grembo il mio capo,

ora che dai miei viaggi son tornato:

tutto il mio vagare dunque

era un cammino verso di te