Dal ciclo "Senza titolo e qualche numero"

Dal ciclo "Senza titolo e qualche numero"

Le opere proposte si compongono di due piani di rappresentazione. Il primo piano costituisce la base della rappresentazione, mentre il secondo piano esalta il personaggio rappresentato. Nella logica artistica, la base è generalmente considerata come ciò che è in secondo piano, mentre il personaggio è considerato come il tema centrale, l'elemento importante, il focus visivo, ciò che è in primo piano. Al contrario, nelle opere date, la base e il personaggio rappresentato si trovano sullo stesso piano. Così, ciò che è veramente rappresentato nell'opera è una superficie che elimina i concetti comuni di profondità e superficie, distanza e vicinanza e, infine, piano posteriore e anteriore. Le suddette opposizioni consolidate non sono solo relativizzate, ma sono anche, in un certo modo, eliminate.

La base ha una sua articolazione separata, una sua organizzazione autonoma, segue la sua propria logica artistica, relativamente indipendente dal personaggio rappresentato. In questo senso, anche la base figura come ciò che è rappresentato. D'altra parte, il personaggio rappresentato ha una sua articolazione separata, caratteristiche artistiche separate. Tuttavia, è tatticamente ridotto nella sua artisticità. Ciò elimina l'assenza usuale di dominanza del personaggio rappresentato rispetto alla base della rappresentazione. Così, nella figura, la base rappresentata e il personaggio rappresentato si trovano nella loro piena parità.

Il secondo momento delle opere è l'articolazione reciproca della base di rappresentazione e del personaggio rappresentato. In un primo passo, sono due serie indipendenti di articolazioni. Nel secondo passo, appare l'incontro tra la base e il personaggio, così come la loro reciproca articolazione. Da una parte, la base appare come il corpo del personaggio, la sua sostanzialità fisica, e così entra nell'articolazione del personaggio stesso. Dall'altra parte, le linee che definiscono il personaggio articolano significativamente la dinamica relativamente autonoma della base. Lo stesso piano su cui si trovano la base e il personaggio, un piano senza profondità e superficie, senza distanza e vicinanza, consente un tale incontro e una tale reciproca articolazione.

In breve, la base rappresentata non è solo un piano meno articolato che serve come mezzo per l'articolazione del personaggio, e il personaggio rappresentato non è ciò che è al centro dell'attenzione. Al contrario, solo il loro gioco di determinazione visiva reciproca costituisce l'essenza artistica dell'opera. Espone gli spettatori a un piano di eventi in cui riconosciamo la nostra situazione contemporanea: oggi siamo tutti, prima di tutto, avatar!


Darko Draskovic