Marino Marini. Passioni visive
set 16
Termina il 7 gen 2018  Evento caricato da Pitturiamo Pistoia, Toscana - Italia

Marino Marini. Passioni visive

Palazzo Fabroni Pistoia, Toscana - Italia

Quando un cavaliere cade da cavallo, disarcionato, significa che qualcosa tra loro s’è rotto. Il tempo di una bizza e un’impennata fa venire meno la fiducia, l’armonia tra forza animale e intelligenza umana. Il rapporto che lega l’Uomo alla Natura lascia spazio all'atterrimento.

Nel ciclo del Miracolo, la dimensione simbolica raggiunta dalle forme plastiche di Marino Marini conferisce loro un fascino che attraversa il tempo: la stessa ambizione rivendicata dalla grande retrospettiva “Marino Marini. Passioni visive”, in programma a Pistoia, città natale dell’artista, a partire dal prossimo 16 settembre. Da una sala all'altra di Palazzo Fabroni, verranno ripercorse le fasi della creazione artistica del maestro pistoiese lungo mezzo secolo, dagli anni ’20 ai ’60:

Manca ancora, nella vicenda espositiva e nella letteratura scientifica su Marini, un serio lavoro di contestualizzazione storica e stilistica, utile a restituirgli la posizione di rilievo che merita nel modernismo novecentesco internazionale”, premette Maria Teresa Tosi, direttrice della Fondazione Marini, che promuove l’iniziativa regina del calendario di Pistoia capitale italiana della cultura 2017.

Ciò che promette di rendere unica e imperdibile la mostra risiede soprattutto nello sforzo di raccogliere e accostare alle opere di Marini le loro fonti d’ispirazione, a partire dall’arte antica fino agli artisti suoi contemporanei, a lui stretti da rapporto di contaminazione e talvolta d’amicizia: “L’opera di Marino verrà relazionata ai grandi modelli della scultura novecentesca, cui il maestro ebbe accesso, come a scelti esempi di scultura etrusca, egizia, greco-arcaica, cinese, medievale, rinascimentale e ottocentesca, da lui consapevolmente recuperati”- prosegue la direttrice - "Dopo due anni di ricerca irripetibile, presenteremo il risultato di un’indagine orientata ad entrare nel laboratorio del maestro e penetrare la genesi delle sue opere”, conferma Barbara Cinelli, curatrice insieme a Flavio Fergonzi della mostra.

Di particolare evidente è il legame tra Marini e l’antichità delle sue terre nella rappresentazione della figura femminile, cui il maestro pistoiese soleva rivolgersi con il nome di Pomona, divinità etrusca identificativa della fertilità, dalle forme rotondeggianti. È la stessa Cinelli a riferire di Pomone rintracciate in collezioni private difficilmente accessibili e di commissioni ricevute in circostanze eccezionali:

A corollario della grande esposizione di Palazzo Fabroni, altre tre esposizioni verranno allestite a Palazzo del Tau, abituale sede della Fondazione Marini. La prima, intitolata “I colori del Mediterraneo”, resterà aperta in concomitanza con la mostra principale, così da valorizzare la produzione pittorica dell’artista, in particolare le tempere a soggetto circense caratteristiche degli ultimi anni della sua produzione, attraverso il confronto con Joan Mirò: i due si conobbero e frequentarono nella Parigi degli anni ‘50.

Allo scultore giapponese Kengiro Azuma, suo discepolo, è invece dedicata una mostra circoscritta al mese tra il 21 ottobre e il 26 novembre, mentre la prima in ordine di apertura è fotografica: “Marino nell’immagine di Aurelio Amendola”, già visitabile dal 14 luglio al 10 settembre.

Evento pubblicato su: http://www.artslife.com/2017/07/21/passioni-visive-marino-marini-a-confronto-con-la-storia-a-pistoia/