prof. Gerardo PECCI
GERARDO PECCI* (storico dell?arte)
UN?ARTE DI VALORI CHE DIVENTA ESPERIENZA DEL SACRO
L'interprete di questa tradizione è l'artista
salernitano Stefano Trapanese che prova a ripetere i fasti dei passato. La storia delle arti figurative è tradizionalmente legata
al senso del sacro. L'iconografica
cristiana viaggia di pari passo con la teologia e da sempre esiste una
"Bibbia per immagini". I grandi cicli pittorici, scultorei e decorativi presenti nelle nostre
chiese, fin dalle origini del Cristianesimo, assolvono a una delicata e
importante funzione docetica e pastorale. A Salerno vi è un artista che continua questa tradizione,
nel silenzio dell'umiltà del suo lavoro, nella semplicità del suo operare,
nella consapevolezza che l'arte è un formidabile strumento di comunicazione e
di fede: Stefano Trapanese.
La pittura di Stefano Trapanese si ispira idealmente alla tradizione iconografico-stilistica del Seicento,"ripescando" e reinterpretando in maniera originale aspetti particolari, elementi visivi, coloristici, e figure che vanno da Poussin a Manfredi, da Caravaggio ad altri maestri dell'epoca. I suoi personaggi sono reali: si tratta di parenti, amici e conoscenti che posano indossando costumi antichi. L'artista li dispone in un ideale palcoscenico, in un teatro in cui tutto deve essere ponderato perfettamente: ognuno deve assumere pose e ruoli precisi e determinati. Trapanese è il regista dei propri quadri. Prevede, ordina e dispone luci e ombre, mette i modelli in particolari pose, funzionali alle opere che deve realizzare, così come faceva Caravaggio con le sue modelle e modelli tratti dal mondo della ferialità, dall'esistenza quotidiana.
Trapanese non lascia nulla al caso, tutto deve funzionare visivamente, iconograficamente. Ogni volto assume una sua precisa fisionomia, ogni gesto e ogni luce o ombra devono corrispondere al progetto visivo presente nella mente creativa dell'artista. Egli è l'artifex bonus nel quale il senso del sacro e il senso dell'ordine sono rigorosamente progettati. In lui vi è lo spirito ordinatore che deriva dalle emozioni che i dipinti devono trasmettere e dal rigore del messaggio cristiano ivi contenuto. Il senso della fede, della pietà cristiana e della devozione sono punti fermi su cui ruotano i sacri personaggi presenti in questi dipinti. Si tratta di un'arte alternativa alla spesso vuota autoreferenzialità delle forme del contemporaneo. L'arte proposta in questi dipinti da Stefano Trapanese vuole essere, ed è, un'arte di valori, di etica del bene, di preghiera per immagini, un'arte che rifiuta gli idoli e si propone come icona (eikon) che incarna un'essenza, un pensiero che va oltre le apparenze stesse delle forme per divenire esperienza del sacro.