Ragazza allo specchio
Descrizione
Il dipinto omaggia Picasso.
Nella pittura cubista le figure tendono a scomporsi in forme geometriche, lo spazio si appiattisce,
le regole della prospettiva non servono più e la stessa figura può essere rappresentata contemporaneamente di fronte e di profilo, dall’alto e di lato.
Disgregazione della forma, scomposizione della realtà, attraverso una veduta multiprospettica
con differenti punti di vista sono gli elementi essenziali del Cubismo. Gli oggetti è come se fossero
ritratti da diverse angolazioni per poter fluire della rappresentazione più completa e totale. Viene
unita la dimensione temporale alla altre tre dimensioni spaziali e annullata la prospettiva tradizionale
in favore di una simultaneità.
In questa opera Picasso ritrae una delle sue giovani amanti e modelle, Marie-Therese Walter,
dalla quale ebbe una figlia di nome Maya.
Ella è rappresentata sia frontalmente che di profilo, mostrandoci una visione scomposta della
giovane donna che restituisce un’immagine più completa, come se girassimo attorno alla sua figura.
Osserviamo i suoi seni, le costole, i suoi glutei.
Esso si presta a molteplici significati. Nello stesso volto di donna, notiamo una parte in ombra,
notturna e misteriosa e una parte in piena luce, splendente e solare, come a testimoniare l’esistenza
di una duplice natura come caratteristica della donna.
Nello specchio è riflessa un’immagine quasi diabolica dai colori più scuri e profondi e rivela il timore
della ragazza di perdere la sua bellezza, pensando alla vecchiaia.
Lo specchio è una forma di Vanitas che restituisce non l’immagine presente, ma quella futura,
diventando un monito sulla caducità della bellezza, della vita, dell’amore.
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