Identità 2.0
Descrizione
Attraverso lo specchio è possibile trovare riflessi della propria particolarità, tratti di un’identità personale. In particolare è istantanea l’interazione e la partecipazione attiva con l’opera, in cui l’utente ne diventa fruitore attivo, un contatto che tuttavia resta virtuale e distaccato (Rif. 2.0).
La scena con la sua dualità vuole manifestare lo storico interrogativo sull’Essere, da Narciso ai giorni nostri. Entrambi i protagonisti sono avulsi e soli fra loro, ne è già uno specchio della società contemporanea. Entrambi trovano due modi analoghi di relazionarsi con l’esterno: la donna guarda con espressione persa l’osservatore, come una possibilità di dialogo e di riconoscimento reciproco e autentico, attraverso l’Altro. Ma è nel misterioso uomo girato di spalle con lo sguardo allo specchio che si pone la domanda circa l’identità: “Siamo probabilmente destinati a dibatterci tra il desiderio di un’identità di nostro gusto e di nostra scelta e il timore che una volta acquistata quest’identità si finisca con lo scoprire che non è nostra.” (Z. Bauman)
E’ un’opera in continuo mutamento a secondo dei contesti in cui si colloca e all’osservatore che vi sta davanti, un’identità vittima del fisiologico cambiamento umano dettato anche da una società che modella, rivelando contraddizioni, irrazionalità e limiti ai quali non possiamo sfuggire perché sono il riflesso della nostra condizione umana che non è in grado di mantenere a lungo una forma, ma è “il divenire delle proprie nostre interne contraddizioni” (C. Bene).
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