Descrizione
Égalité
LA LEGGE È UGUALE PER TUTTI
Secondo termine del motto repubblicano, la parola "Égalité", significa che la legge è uguale per tutti e le differenze per nascita o condizione sociale vengono abolite (egualitarismo); ognuno ha il dovere di contribuire alle spese dello Stato in proporzione a quanto possiede.
Fonte:
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Egualitarismo
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Il mondo d'oggi ha un fiuto infallibile nel tentar di schiacciare ciò che è più inimitabile, inesplicabile, irripetibile. Tutto ciò che non gli può somigliare.”
— Cristina Campo
Lettere a Mita
Origine: Dalla lettera a M. Pieracci Harwell del 16. VI [1971], p. 250.
Fonte:
https://le-citazioni.it/frasi/327365-cristina-campo-il-mondo-doggi-ha-un-fiuto-infallibile-nel-tentar/
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Non ci è concesso lasciare il mondo così come è.
Janusz Korczak, Diario DEL GHETTO
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Diario del ghetto
di Janusz Korczak
Luni Editrice, 2013
Descrizione
È il diario degli ultimi giorni di vita di Korczak prima del rastrellamento del ghetto di Varsavia nel 1942. Scritti con tenacia nonostante la stanchezza e l'indebolimento fisico, complice il silenzio della notte e l'inesauribile desiderio di vivere, gli appunti e le memorie di Janusz Korczak non hanno niente della confessione; questi pensieri intendono piuttosto riaffermare l'opera di una vita, e ne dichiarano la vittoria proprio nel momento della persecuzione e dello sterminio.
Fonte:
https://www.ibs.it/diario-del-ghetto-libro-janusz-korczak/e/9788879840996
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Non calpestare, non umiliare, non fare del bambino uno schiavo di domani; lasciar vivere senza scoraggiare né strapazzare né far fretta.
Janusz Korczak , "Il diritto del bambino al rispetto"
Fonte:
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Esisto non per essere amato e ammirato, ma per agire e per amare. Non è obbligo della società aiutarmi, ma è mio dovere prendermi cura del mondo e dell’ambiente.
Janusz Korczak
Fonte:
Janusz Korczak: 75 frasi profonde del pedagogista che ha sfidato i Nazisti.
di Benjamin L.
Creato il 20 ottobre 2022, modificato il 14 gennaio 2024
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La figura di Janusz Korczak
di Giuliana Limiti
Henriyk nasce il 22 luglio 1878 o 1878 a Varsavia, ma il padre, ricco avvocato, non lo iscrive alla Comunità Israelitica, né gli dice della sua origine, perché vuole che suo figlio sia e cresca polacco, che parli la lingua polacca e ami la nazione polacca, che non si senta inferiore o straniero di fronte ad altri; per questo è incerta la sua data di nascita.
Gli ebrei, in Polonia, si sentivano per lo più a casa loro. Nelle sue "Memorie dei viaggi per l’Europa cristiana", scriveva il letterato italiano G.B.Paccichelli: "Clarum regnum Polonorum est coelum nobiliorum, infernus rusticorum, paradisus judaeorum".
Dal tempo del regno di Casimiro il Grande e di Sigismondo il Vecchio, gli ebrei erano in Polonia numerosi e ben trattati. Tale quadro cambierà dopo il Congresso di Vienna del 1815 e nel periodo della spartizione della Polonia, quando emergono l’arroganza di nuove potenze e di nuovi padroni. Ciò accentuerà, soprattutto nell’ambiente ebraico povero, la creazione di zone riservate, lo shtetl, quartieri ove si parlava soltanto la lingua Yiddish, ove i cassidim, come scrive Singer, vivevano "prigionieri volontari delle loro antiche leggende", separati quasi completamente dalla restante popolazione, in una crescente paura di contatti e di assimilazione. Un dodici per cento circa della popolazione polacca di origine ebraica viveva dunque come rifugio la propria separazione, anche se questo comportava scherno e senso del ridicolo. L’arretratezza dei ghetti, l’antisemitismo verso il popolo considerato deicìda, la mistificazioine dei concetti di nazionalità, di stato e di razza, insieme alla ricerca del capro espiatorio, porranno la condizione ebraica psicologicamente come inferiore e straniera di fronte ad altri.
In questo contesto sentirsi cattolico per un ebreo polacco era una liberazione. E i Goldszmit, padre, madre, figlio e figlia, volevano sentirsi profondamente polacchi, come gli altri.
Henryk apprenderà a sei anni, in modo traumatico, la sua origine ebraica, dal figlio del portiere che gli vietò di seppellire nel giardino, con una croce, il suo canarino morto. "Non puoi, non ne hai diritto, la croce è per i cristiani; e tu e il tuo canarino siete ebrei. Gli ebrei hanno ucciso Gesù. Io andrò in paradiso, io sono polacco. Tu sei ebreo; andrai all’inferno", sentenziò il figlio del portiere. - "Anche se sarò buono?", domandò piangendo Henryk - "All’inferno... a meno che non mi porti ogni giorno un pezzo di zucchero candito", rispose imperterrito il ragazzo - "In questo caso non andrò all’inferno?", replicò Henryk - "No, potrai abitare in una stanza profondamente buia", fu la risposta - "E al paradiso?", replica Henryk - "Questo mai; tu sei ebreo", fu la sentenza finale.
Tale esperienza incise profondamente sulla vita di Henryk. Il dramma del canarino divenne il segno di una ingiustizia di fondo che lo coinvolgeva nella lotta per superarla.Ancora nel "Diario dal ghetto di Varsavia, prima della deportazioine a Treblinka, scrive: "La morte del canarino mi rivelò l’esistenza del misterioso problema della confessione religiosa... il canarino era ebreo... morte - ebreo - inferno: il nero paradiso ebraico: c’era di che riflettere".
Giuliana Limiti
(Docente Pedagogia Comparata Università di Roma
Fondatrice Associazione Italiana Janusz Korczak)
(Comunicaziione presentata il 29 maggio 1987 in occasione della intitolazione a Janusz Korczak della Scuola Statale dell’Infanzia di piazza Mazzini.di Vercelli; pubblicazione e diffusione a cura del Comune)
Janusz Korczak
La Bellezza Che Salverà Il Mondo
Romina Petrini
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Analisi Firma di Romina Petrini
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Firma di Giovanni Falcone
Fonte: