Mille papaveri rossi
Descrizione
La guerra di Piero è una canzone contro la guerra che ci mette di fronte all’insensatezza di questa, presentandocela dal punto di vista di chi l'ha vissuta in prima persona come il semplice soldato partito per il fronte. La voce di un narratore esterno, in diversi momenti della canzone, esorta il soldato a fermarsi o a sparargli provocandoci un maggior coinvolgimento.
Il tempo è protagonista della situazione, poiché mentre Piero riflette sul fatto che proprio il tempo darà a lui la possibilità di vedere un uomo che muore, egli perde quel tempo sufficiente a garantirgli e salvargli la vita, dando così modo all'altro soldato di agire e di ucciderlo.
La figura della morte domina la canzone attraverso i suoi molti riferimenti, come il dormire sepolto, l'ombra dei fossi, i cadaveri dei soldati, l'inverno, i morti in battaglia, le parole gelate.
Invece la vita è celata nelle metafore del grano, dei papaveri rossi, dei lucci argentati, della primavera, e nella figura di Ninetta, il suo amore.
L'antitesi principale sulla quale si basa sia la canzone che il mio dipinto è quella tra la morte e la vita. Il campo di grano simboleggia la fecondità e il ciclo delle rinascite, poiché il cereale prima di nascere in primavera resta sepolto sotto terra, rappresentando il passaggio dall’ombra alla luce.
I papaveri sono anch’essi simboli di vita e di lutto, infatti, per le proprietà oppiacee, alludono al sonno della morte e per il colore rosso, diventano simbolo del sangue e dell’effusione nel martirio del sacrificio di molte vite umane, ma anche per la disposizione stessa dei fiori, che come tante croci di un cimitero, richiamano l’uniformità dei soldati e il cameratismo del tempo di guerra.
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