NEBBIA
Descrizione
Sebbene il titolo richiami un elemento tipicamente lombardo, l’autore si riferisce essenzialmente alla nebbia del cuore e della ragione. Come si è detto per l’opera “Pensiero”, qui è l’elemento anatomico osseo del cranio a dominare la scena. Tolto tutto è il cranio a rimanere. Ma il suo pensiero dunque, senza cuore, senza anima, senza amore, senza ideali è nebbioso. Quasi sfumato. Sembra appartenere ad un’altra dimensione. Manca la percezione dei sensi: manca la vista, il tatto, l’olfatto, il gusto e l’udito. La mandibola serrata sembra quasi una ganascia stratta che non lascia intravedere nulla all’ interno.
La disincarnazione totale è così immaginata.
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