Cavalca l'onda (Lavando calca)
Descrizione
Il dipinto affronta il tema dell’amore, un sentimento controverso, dalle mille sfaccettature, spesso contraddittorio e allo stesso tempo sconvolgente e universale.
Questo sentimento d’amore sembra inappagabile e qualunque innamorato sa che il tempo passato con l’amata non basta mai, come non appagano i “cento baci”.
Questo incipit riecheggia Catullo, i versi riprendono le parole di “Viviamo, mia Lesbia, ed amiamo”.
L’amore è destinato a perire, è fugace, esso viene e va. E come il vento, come le onde del mare può essere anche molto impetuoso. L’amore ideale non esiste, esistono però tanti amori, tante vite vissute e accomunate da questo andirivieni di emozioni.
Amore che vieni, amore che vai esprime la mutevolezza dell’essere umano e della caducità del sentimento, cosi come avviene per la vita.
Questo amore può variare nei volti ma non nei fatti: l’importante non è l'oggetto dell'amore, ma piuttosto il linguaggio universale di esso e quindi la forza dell’amare.
Anche se l’amore è soggetto a passare, in questa ricerca continua di desideri, possiamo cavalcare l’onda delle nostre ambizioni, delle nostre fantasie per cercare di rincorrerle senza sosta – come i cavalloni del mare – anche se nella visione pessimistica di De André spesso esse svaniscono, lasciandoci solo i ricordi.
Così come la mutevolezza dell’acqua che lavando comunque calca e lascia il segno.
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