GOLEM
Descrizione
www.youtube.com/watch?v=xU7hJCSEsKs
GOLEM
“allora il Signore Dio
plasmò l'uomo con polvere del suolo
e soffiò nelle sue narici un alito di vita
e l'uomo divenne un essere vivente.”
GENESI capitolo 2
Ti ho visto.
Ti ho visto mentre scavavi nella melma con le mani.
Sentivo
il tuo rantolo divino insinuarsi nelle fauci del terrore ,
rendendo simile a te questa creatura
fastidiosa.
Con unghie spezzate
hai raschiato la sua fronte immacolata.
Volevi che fosse al tuo rabbioso comando.
Ma la natura è giustamente cieca
ed ha rispecchiato l’immagine della tua superbia.
Non esiste
la verità suprema.
Inutile credersi paladino delle virtù.
Lacrime e sangue
lo hanno reso più vicino all’angelo
che risiede qua sotto.
Lacrime per l’amarezza,
sangue per la rabbia.
Lacrime per la tristezza,
sangue per il furore.
Lacrime per il dolore,
sangue per la vendetta.
Quando la creatura si mangia il creatore,
la rivoluzione ancestrale è in atto.
Quale miglior modo
per renderti fallace?
Foreste bruciate erano i tuoi polmoni.
Mari incontaminati,
che erano i tuoi occhi,
ora sono brodo di escrementi.
L’aria fresca e dolce della sera
che era forma della bocca tua,
si è violentemente trasmutata in acido e zolfo.
La musica soave dei naturali suoni ,
sono ora una cacofonia di rumori assordanti.
La tua pelle multiforme e variopinta
ormai è graffiata da anonime strisce grigie.
Ed allora
scaviamoci via da questa realtà.
Diventiamo demiurghi di noi stessi,
diamoci forma e sostanza.
Non appelliamoci a qualche divino non vedente.
Ma riusciremmo a fare meglio?
O il peggio è sempre in agguato,
come la fiera affamata.
Scegliere tra l’autarchia e l’anarchia dei sentimenti.
Sarebbe da chiedere un forte risarcimento in vite ,
per poter sbagliare all’infinito.
Non è così che si diventa Dio?
Od e' così che si diventa
maledetti.
Rinnegati fino all'ultimo respiro.
Bruciati su pire funerarie ,
mentre ancora il sole alto su nel cielo
sogghigna alla tue sopite bramosie.
Un eterno ritorno di morte.
Sospendo questa rimontata rabbia
verso colui che mi era amico. .
Quanto ancora
la via della terra mi sarà reclusa alla vista?
Radici si insinuano nella mia mente .
Ma lo permetto ,
in modo da reciderle e far morire l'albero della solitudine.
Far rimanere questo campo incolto
e decidere con eterna calma
quale seme far germinare.
Rosso
che vira inevitabilmente
al nero.
Trasformare la piuma d'orata del giorno
in una notte senza fine.
Servirsi delle mani
per scavare
questa melma.
Giro il capo
e vedo allo specchio me stesso che mi sussurra dal passato
:” Ti ho visto.
Ti ho visto mentre scavavi nella melma
con le mani “.
Circolo vizioso dell'appeso.
Sostanziale scissione dell'universo
in due sottoinsiemi complementari.
L'infinito che si divide ?
Magari in due infiniti?
Allora e' naturale dubitare
e scegliere di essere
un sempiterno golem.
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