L’opera riveste una visione realistica. Tutto è estremamente reale si sentono spifferi di vento fluire da ogni direzione. Correnti che sembrano voci, sussurri che risuonano nello spazio. E gli occhi prendono forma. Vieste e i suoi mille occhi aperti. Che in realtà si fissano fra loro, si scrutano, si controllano, frugano nell’intimità delle case di fronte. E lo spettatore è protagonista e, da osservato, diventa osservatore. I suoi occhi si mischiano a tutti gli altri, presenza illuminata su un palco dal retroscena esistenziale.
Antonio Castellana
Mar 5, 2017, 7:51:29 PM
L’opera riveste una visione realistica. Tutto è estremamente reale si sentono spifferi di vento fluire da ogni direzione. Correnti che sembrano voci, sussurri che risuonano nello spazio. E gli occhi prendono forma. Vieste e i suoi mille occhi aperti. Che in realtà si fissano fra loro, si scrutano, si controllano, frugano nell’intimità delle case di fronte. E lo spettatore è protagonista e, da osservato, diventa osservatore. I suoi occhi si mischiano a tutti gli altri, presenza illuminata su un palco dal retroscena esistenziale.