Descrizione

L’idea è nata dalla metafora delle intense sensazioni che la Musica offre ai profani come me. Nello specifico la mia esperienza di soavi sonorità è paragonabile, in positivo, all’istantaneo e vago smarrimento sperimentabili all’atto del cadere, di toccare il vuoto;per tale motivo il soggetto pare sospeso nel vuoto. Il corpo di una donna rappresenta al meglio il concetto, in virtù di linee morbide, continue, aggraziate, e per lo stesso motivo i capelli innaturali trapassano in u dorato pentagramma, ritornante su se stesso, disegnando un circolo, ovvio simbolo d’infinito, privo d’inizio e fine. Le mani sono in una posa evocativa di gesti da direttore d’orchestra, il viso è altero nella sua concentrata tranquillità, ancora a sottolineare la incomprensibilità per un artigiano d’immagini di tanta grandezza, che in null’altro consiste se non in aria e moto.